Corleone. Presentazione del libro “Il Cavallo di Troia”. Lapunzina: «Analizzare il declino per programmare la rinascita»

Venerdì 27 settembre alle ore 17:30, a Corleone, presso il complesso Sant’Agostino, verrà presentato il libro “Il cavallo di Troia”.
All’evento sarà presente l’autore Vincenzo Lapunzina, che è anche presidente dell’associazione zone franche montane Sicilia da anni impegnata a favore della fiscalità di sviluppo da destinare alle Terre alte dell’Isola.
Dopo i saluti istituzionali, il contenuto del libro verrà introdotto e discusso con Mario Midulla (giornalista).
L’autore racconta, in poche pagine, oltre 3300 giorni di battaglia di civiltà finalizzata, attraverso lo strumento della fiscalità di sviluppo, a frenare il processo di desertificazione umana e imprenditoriale delle aree sconosciute (di fatto) alla politica, ovvero delle Terre alte di Sicilia.
Un percorso, quindi, una visione, su come attivare politiche per far restare, tornare, attrarre giovani e imprenditori che vogliono investire, riscontrandone (ovviamente) un tornaconto economico tale da convincerli a delocalizzare da altre aree, anche di vantaggio che insistono in Europa e fuori dai confini dell’Unione.
“Non si è nati qui (in Sicilia, ndr) per sbaglio – si legge nel libro – come non si è nati nelle Terre alte per errore. Per questo abbiamo sempre rivendicato il diritto di vivere dove siamo nati, ma è ancora possibile farlo in quelle zone? E se la politica fosse stata più accorta e sensibile alle istanze provenienti dalle Terre Alte siciliane, avremmo potuto guardare al futuro con più fiducia? È anche a queste domande che tenta di rispondere questo libro”.
«Il futuro delle Terre alte, sospese tra il mare e il manto luminoso, – dichiara l’autore – passa dalle politiche regionali, dalla visione, dalla lungimiranza della politica e dalla capacità della stessa di analizzare il declino per programmare la rinascita.
La pigrizia della politica, in primis e cosa più preoccupante, la mancanza di autorevolezza delle istituzioni regionali, ha portato l’iter legislativo – avviato il 17 dicembre 2019 – a uno stallo che non fa altro che addensare di nubi il futuro di chi non ha ancora avuto la possibilità di scappare, favorendo chi invece ce l’ha».