La settimana che si conclude per Lei e il suo staff è stata caratterizzata dal “dossier Madonie”.
La sanità il capitolo più corposo. Livelli Essenziali di Carità (LEC) da tramutare in Livelli Essenziali di Assistenza, da rendere – dignitosamente – ai restanti madoniti, futuro dell’ospedale “Madonna SS dell’Alto”, quindi attuazione della Rete Ospedaliera, così come previsto dal Decreto assessorile pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’8 febbraio 2019.
La Gazzetta dello Sport
In verità, per i vertici dell’Asp di Palermo l’adeguamento al decreto Lorenzin della Rete Ospedaliera regionale sarebbe stata vista come un contenuto pubblicato sulla Gazzetta dello Sport e la riprova starebbe nel fatto che il “governo Faraoni” non è riuscito ancora ad attuare quanto pubblicato nella GURS, avrebbe messo la “quinta” quando all’orizzonte iniziava a sollevarsi la polvere della marcia e del furor di popolo.
Abbiamo sempre sostenuto che la scelta di Petralia per i giovani medici è legata al brand della struttura, alla possibilità che hanno di “far camminare la ricetta” e di crescere professionalmente.
Posti letto di cardiologia
Come si può pensare, per esempio, che un cardiologo, giovane o meno giovane, scelga il “dell’Aldo”, quindi l’inquadramento nell’Unità Operativa Complessa di Medicina, senza avere attivato i sei posti letto di cardiologia, previsti nella Rete Ospedaliera?
Tenga conto che nei nove Comuni del Distretto risiedono oltre tremila utenti/pazienti con patologie cardio vascolari.
L’unico professionista che accetterà e di buon grado, come sede di lavoro, il presidio petralese sarà l’annunciato direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina, da anni affidata alla buona volontà del personale medico che ancora resiste in quel reparto.
Giusto il tempo di ambientarsi, se non indigeno e trovare “il modo” per avvicinarsi alla famiglia e all’avviato ambulatorio privato.
Abbiamo molto apprezzato la volontà politica del suo Governo di investire su un “centro di riabilitazione” da incastonare all’interno della struttura petralese (23.106,4 mq), lo ha dichiarato ieri a Isnello.
Il più grande centro di riabilitazione
Il punto è un altro. Il suo Governo intende far propria la proposta avanzata dall’associazione zone franche montane Sicilia, ovvero di puntare con coraggio alla riabilitazione cardiologica, neurologica e polmonare, di riferimento regionale, rivolta ai pazienti anziani e in particolare ai pazienti anziani fragili? (QUI la proposta di rilancio)
Verrebbe ricordato per avere realizzato il più grande centro di riabilitazione d’Italia.
Oppure l’annuncio di ieri è subordinato all’attuazione della Rete Ospedaliera che già prevedeva il potenziamento del reparto esistente (codice 56), portandolo da 6 posti letto a 20?
La differenza, per quanto ci riguarda è sostanziale in quanto sarebbe dirimente per il futuro del paesaggio madonita, nella lettera che l’associazione le ha inviato sono evidenziati i vitali risvolti occupazionali che una sua determinazione avrebbe se coltivasse la proposta che non è solo un’idea visionaria ma al contempo è coraggiosa e facilmente supportabile con i fatti.
Lasciare il “dell’Alto” come un ibrido, “incapace di curare se stesso”, è una condanna alla chiusura, lenta e inesorabile. Dobbiamo dircelo con chiarezza e fuori dall’ipocrisia delle parole.
Non dimentichiamo Fratel Biagio Conte
Eppoi, l’inaugurazione del sentiero dedicato a Biagio Conte, incastonato anch’esso nel contesto della straordinaria bellezza del Parco delle Madonie, affinché (parole sue) “la memoria di Fratel Biagio rimanga indelebile nelle nostre coscienze”.
Bella l’immagine che la ritrae insieme a un altro “governatore”, il Vescovo Marciante. È vero, Biagio unisce tutti!
Difendeteci dai “marziani”
L’altro segnale, che ha sottolineato la sua attenzione al paesaggio madonita (ci piace chiamarlo così, è più dolce rispetto alla parola “territorio”, con quello da queste parti in tanti continuano a farci affari e indisturbati per giunta), è stata la visita al “Gal Hassin” di Isnello, Centro internazionale per le scienze astronomiche.
Ha parlato della nuova costruzione dell’Osservatorio, che ricade della zona “A” del Parco delle Madonie, a oltre 1850 metri di altezza. Impegno preso e mantenuto per porre, come ha tenuto a sottolineare “la Sicilia al centro della scena mondiale nel settore scientifico di riferimento. Un’opera di interesse strategico per la nostra Regione, finalizzata allo svolgimento di importanti attività di ricerca e che avrà anche importanti e positive ricadute socio-economiche legate al turismo congressuale e scientifico”.
Questa scelta ha segnato un punto di svolta della vita del Parco delle Madonie. La percezione che avevamo era quella del “Parco dei NO”. Avvicinerà l’Ente gestore ai restanti?
Il Pentagono e il Flyeye
Sul “Flyeye”, almeno per quanto ci riguarda, rimane un punto di domanda. Il Pentagono o ad altre istituzioni militari della NATO avranno libero accesso – in remoto – al sistema di osservazione in modalità “terrestre” o similare?
Ci piacerebbe che la stessa attenzione “strategica” venisse riservata anche per i “marziani” più vicini, oramai padroni (iniquamente contrastati) delle alte Madonie, i suidi e i daini. Ma questa è un’altra storia che non interesserebbe ai militari.
I buoni propositi dei “figli d’Ercole”
I suoi propositi, quindi del governo e dei “figli d’Ercole” che la sostengono sono da apprezzare.
Tuttavia, mancano dell’essenziale. La condizione per cui i nostri giovani siano invogliati a costruire un progetto di vita a queste latitudini, ovvero nello straordinario paesaggio delle Madonie.
Manca la fiscalità di sviluppo destinata alle Madonie e alle Terre alte della Sicilia, la definizione dell’iter legislativo che dispone l’istituzione delle zone franche montane, divenuta “materia sorvegliata”. Da chi e sopratutto perche?
Manca l’essenziale, declinato nella volontà politica di fare scelte visionare e coraggiose, Nient’altro!
L’essenziale
L’essenziale è invisibile agli occhi, tuttavia favorisce la creazione di posti di lavoro, il fare impresa a tempo indeterminato e non a tempo, per chi nelle Terre alte di Sicilia, quindi sulle Madonie non vi è nato per errore e, lo ribadiremo fino allo sfinimento, ha diritto di risiedervi.
Il resto, caro presidente, è solo visibile presenza.